ADHD – Deficit attenzione-iperattività

Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)

Disturbo che riguarda sia bambini che adulti e si manifesta con difficoltà nel restare concentrati su un'attività e/o nel non riuscire a stare fermi quando richiesto

Cos'è

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) si manifesta con difficoltà di attenzione e/o di controllo del proprio comportamento (iperattività - impulsività) e può riguardare sia l'età evolutiva che l'età adulta.

In età evolutiva il bambino/ragazzo si muove continuamente, non riesce a stare fermo (es. gioca con qualsiasi cosa trovi sul tavolo), disturba in classe (es. parla, si alza dal banco, chiede spesso di andare in bagno), non rispetta il proprio turno (es. interrompe chi parla, non riesce ad aspettare), si distrae (es. talvolta anche per minimi rumori, come voci o insetti), non riesce a fare i compiti in modo continuativo, sembra non ascoltare quando gli si parla, talvolta si comporta come se non avesse il senso del pericolo (es. corre verso la strada, si arrampica). Le caratteristiche comportamentali (iperattività) possono manifestarsi meno nelle bambine/ragazze che invece presentano prevalenza di difficoltà di tipo attentivo.

L'adulto, invece, tende a distrarsi molto facilmente, ad esempio mentre svolge un'attività (es. cucinare, lavorare, fare sport, guidare, leggere ecc.), tende a vagare con i pensieri a cose e situazioni non attinenti al compito del momento; inoltre potrebbe vivere un continuo "senso di irrequietezza" che lo spinge a tenersi sempre occupato in diverse attività (non sempre ognuna di esse viene portata a termine), sia fisiche (ad esempio uscendo spesso o facendo sport) che mentali.

Come si manifesta

È importante evidenziare che non tutte le caratteristiche elencate devono essere presenti contemporaneamente. Ne riportiamo alcune:

– è molto irrequieto;

– disattento, facilmente distraibile e impulsivo;

– ha difficoltà a scuola/nelle attività lavorative;

– cerca di evitare compiti di tipo cognitivo;

– ha reazioni impulsive;

– i compagni tendono ad isolarlo (soprattutto in età evolutiva);

– mostra bassa autostima;

– perde oggetti significativi (chiavi, astuccio, quaderno, giochi ecc.);

– non rispetta il proprio turno nel parlare o nei giochi;

– passa rapidamente da un’attività all’altra;

– ha difficoltà a rispettare le regole;

– sembra non ascoltare.

Con il passare del tempo alcuni comportamenti migliorano ma altri permangono.

Come Intervenire

Valutazione Neuropsicologica: visita che consente di indagare le competenze cognitive (di memoria, attenzione, apprendimento, ragionamento ecc.) e comportamentali (impulsivo, iperattivo) della persona. Questo è importante per comprendere se esistono realmente queste problematiche e, in tal caso, identificarne la tipologia per poter capire se e come muoversi per affrontarle (a scuola, all'università, a lavoro, a casa). Da tale visita viene rilasciata una relazione con la descrizione del funzionamento cognitivo con punti di forza ed eventuali difficoltà.

Potenziamento cognitivo: percorso che ha lo scopo di migliorare le difficoltà cognitive (es. memoria, apprendimento, attenzione, organizzazione, ragionamento ecc.) e comportamentali risultate carenti in sede valutativa (soprattutto in età evolutiva). In base alle circostanze (come età e caratteristiche della persona) si consiglia il tipo di intervento: ad esempio, in età evolutiva si tende a lavorare sul miglioramento delle competenze cognitive, mentre ai ragazzi e agli adulti si consiglia di apprendere strategie atte a compensare le difficoltà rilevate (ad esempio le difficoltà di studio percepite all'università o quelle esperite in ambito lavorativo).

Colloquio a scuola: nel caso di bambini e ragazzi è possibile richiedere che il professionista parli con gli insegnanti per spiegare le problematiche rilevate e per fornire delle strategie utili nel caso i docenti vogliano un parere sulla gestione a scuola dell'alunno.

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